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martedì 16 settembre 2014

Il sogno



post di Salvatore Zumbo, 5 L


Autore: Sigmund Freud
Anno di Pubblicazione: 1899



Nella valutazione dei sogni nel corso del tempo sono andate formandosi tre correnti di pensiero:  per i filosofi nei sogni ci si eleva mentalmente ad un livello superiore, per i medici i sogni non hanno senso in quanto nascono solo da stimoli sensoriali e somatici e  per la gente comune diventano premonizioni del futuro.

Freud nel suo saggio rivendica al sogno la dignità e la pienezza di significati a cui hanno diritto  tutte le operazioni psichiche umane.  Egli, quindi, distingue il “contenuto manifesto” del sogno dal “contenuto latente” dello stesso.
 Il primo è ciò che viene ricordato al risveglio dal sognatore, o in altre parole, un ricordo carico di simboli che deve essere interpretato per poter arrivare al significato “profondo” del sogno stesso; il secondo, invece, è il contenuto mascherato dagli elementi simbolici che vengono indicati con il termine “ contenuto manifesto”. Il passaggio dal contenuto latente a quello manifesto è un esempio di cambiamento di materiale psichico da un modo di espressione ad un altro comprensibile solo attraverso uno sforzo mentale.


Ad opinione del padre della psicoanalisi esistono tre categorie di sogni dove la relazione tra i due contenuti è determinante:
Sogni sensati e comprensibili, di tipo infantile, dove i due contenuti coincidono e rappresentano un desiderio che viene mostrato come appagato. Essi hanno nessi con la vita diurna.
Sogni coerenti ma sconcertanti, che esprimono un desiderio rimosso, con un travestimento, e quindi si necessita l’interpretazione  in quanto i due contenuti non coincidono.
Sogni senza senso o incomprensibili, che rappresentano un desiderio rimosso senza mascherarlo o con maschere insufficienti e anche qui i due contenuti sono in contrasto.


Freud, di seguito, afferma che il lavoro onirico comprime e condensa. Appare evidente che ogni situazione del sogno sembra essere tratta da due o più esperienze diverse, ma nel materiale dei pensieri onirici, per un lavoro ottimale, devono esserci uno o più elementi comuni. Freud quindi enuncia che se nell’analisi del sogno l’incertezza si può risolvere con un “o..o”, questo, nell’interpretazione, deve essere sostituito con un “e”, e considerare ogni termine dell’alternativa come punto di partenza per altre associazioni. Quando tra due pensieri onirici non c’è nulla in comune e questi si devono unire, il lavoro onirico cambia la forma verbale di uno di essi, per portarlo incontro all’altro: quindi il lavoro onirico si serve dell’ambiguità verbale. Il processo di condensazione spiega alcuni elementi del sogno come le figure collettive e composte e la dissezione di tali strutture si opera solo con l’analisi.
La condensazione e la drammatizzazione (trasformazione dei pensieri in situazioni) sono le più importanti  caratteristiche del lavoro onirico, ma da sole non bastano a spiegare la dissomiglianza pensiero onirico - contenuto del sogno. Altre caratteristiche altrettanto importanti sono lo spostamento onirico e la simbolizzazione.

Per spostamento onirico, Freud, intende il trasferimento dell’intensità psichica dei pensieri e delle rappresentazioni su altri pensieri e rappresentazioni che per noi non dovrebbero essere evidenziate. Spesso l’elemento meno chiaro del sogno risulta invece essere il corrispondente diretto del pensiero onirico essenziale. Possiamo quindi dire che tale processo consiste nell’attribuire caratteri di un elemento ad un altro elemento nel sogno e questo è notevole nei sogni oscuri, difficili da interpretare.
I pensieri onirici vengono rappresentati per mezzo di paragoni e metafore, con un linguaggio vicino a quello poetico (simbolizzazione), e questo perché vanno adattati alla situazione pittoresca del sogno. Ogni concatenazione di pensieri è quasi sempre unita alla sua controparte contraddittoria e nel sogno spariscono tutti i nessi e i legami logici tra il materiale psichico. Questi legami successivamente vengono riprodotti dai sogni mediante approssimazioni di tempo e spazio, gruppi concettuali. La contraddizione del sogno, il conflitto, è spesso espressa come sensazione di inibizione dei movimenti che insieme a scherno e derisione ne costituisce l’assurdità dello stesso. Il lavoro onirico è dunque il processo di trasformazione dei pensieri del sogno nel contenuto del sogno.
In seguito Freud sostiene che nell’apparato psichico ci sono due agenti di creazione del pensiero. Il secondo fa accedere alla coscienza i suoi prodotti, invece, l’attività del primo è inconscia e diventa cosciente solo grazie al secondo. Al confine tra queste due istanze è posta una censura che lascia passare solo ciò che è gradito, mentre respinge il resto. In condizioni come il sonno, questa censura diminuisce il proprio lavoro rilassandosi e, quindi, il materiale rimosso riesce a farsi strada nella coscienza pur sempre mitigato dal ruolo della censura. Ciò che diventa cosciente è quindi un compromesso tra le due istanze (Rimozione – rilassamento censura – formazione di un compromesso).

A sostegno della tesi di Freud possiamo dire che il sogno è il custode del sonno; esso infatti soddisfa entrambi gli agenti: esegue una sorta di consumazione psichica del desiderio rimosso, rappresentandolo come appagato, e soddisfa anche l’altro agente, permettendo la continuazione del sonno. Ad esempio se uno stimolo esterno  agisce sui sensi del dormiente, questo, influenzando il contenuto del sogno non si sveglia, ma è inserito nel sogno in modo soggettivo, o si serve del sogno per liberarsi dallo stimolo. La censura è la principale causa della deformazione onirica. Dunque la maggior parte dei desideri degli adulti sono desideri erotici, soprattutto quelli che non mostrano un contenuto manifesto e si rivelano come realizzazione di desideri sessuali. Le pulsioni sessuali sono quelle sottoposte maggiormente a rimozione per via della civilizzazione a cui siamo andati incontro ed è questa la causa di questi desideri.

In sintesi il sogno rappresenta l'appagamento allucinatorio dei desideri. Le fonti dei sogni possono essere molteplici: stimoli endogeni (cioè fame o sete); episodi del giorno precedente in cui il desiderio sia stato represso; materiale inconscio; situazioni vissute nella prima infanzia; ecc.. . Durante la notte questi stimoli rafforzano i loro effetti per via della minore attività della coscienza, e hanno dunque l'occasione di emergere sotto forma di immagine onirica.

Il sogno, quindi, è tutt’altro che un’ invenzione fantastica della nostra mente, mentre si presenta come una proiezione dei nostri pensieri, dei nostri desideri, delle nostre angosce, che vengono affrontati dall’individuo nel vissuto interiore permettendogli così di andare avanti giorno dopo giorno.

Così Freud dimostra che l’interpretazione del sogno non è affatto semplice e banale, ma  si tratta di un lavoro abbastanza impegnativo poiché esso è un intreccio tra materiale reale e onirico.

riflessioni di Caterina Calabrese, 5 H



Il tema del sogno ha da sempre incuriosito ed affascinato l’essere umano che ha cercato inevitabilmente di spiegarne le origini e i significati. Nel libro “Il sogno” l’autore svolge un vero e proprio studio del sogno. Egli cerca di far riflettere il lettore e di coinvolgerlo nella analisi del sogno. Dimostra, infatti, che l’interpretazione del sogno non è affatto semplice. Esso è un intreccio tra materiale reale, ovvero definito da Freud “contenuto manifesto”(quella parte che viene raccontata dal sognatore al risveglio di quest’ultimo), e il materiale nascosto, ovvero “contenuto latente” (quella parte del sogno mascherata da elementi simbolici). Nel sogno, infatti, dei normali e comuni effetti come l’amore, l’odio, la tristezza possono essere fraintesi e descritti dal sognatore per quello che essi effettivamente indicano, mentre in realtà possono essere frutto della conversione nel contrario: l’amore può diventare odio (o viceversa), la tristezza può diventare gioia (o viceversa).
Infine si può affermare che il sogno non è che la rappresentazione dell’appagamento allucinatorio dei desideri.
La lettura del libro mi è risultata un po’ difficile poiché Freud fa un’attenta analisi di vari aspetti del sogno; comunque il tema mi ha molto incuriosito e mi ha spinto a leggerlo fino alla fine.




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