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venerdì 24 gennaio 2014

riflettere sulla Shoah:un percorso filosofico




Questo  percorso di riflessione filosofica procede analizzando

IL RAPPORTO TRA RAGIONE E OLOCAUSTO

attraverso le analisi  condotte sul tema da quattro  autorevoli studiosi:

HANNAH ARENDT, TH. ADORNO, MAX HORKHEIMER, ZYGMUNT BAUMAN

Le domande che ci poniamo per procedere sono le seguenti:

è possibile che l’Occidente, illuminato dalla ragione e dalla  forza che da essa scaturisce ed emana, non solo sul piano speculativo ma anche su quello più specificamente pratico ed operativo, abbia potuto “partorire” e poi anche giustificare ideologicamente quello che
Hannah Arendt definisce  il male assoluto, impunibile e imperdonabile”?

Quale “ragione” ha permesso tutto questo?

A quale ragione dobbiamo fare appello per un  futuro umano?







a cura della prof.ssa Grazia Messina

2 commenti:

  1. “Il passato storico, non più dell'ordine della natura, non ha senso in sé stesso, non secerne da solo alcun valore: senso e valore vengono dai soggetti umani che li interrogano e li giudicano”. Con questa riflessione lo storico e filosofo Tzvetan Todorov, evidenzia la necessità di non banalizzare la memoria storica, riducendola ad arida commemorazione rituale, ma di analizzarla attivamente per ricavarne principi di validità universale. Ricordare vuol dire soprattutto prendere coscienza di ciò che è stato, mettendo in relazione passato e presente. Infatti, nonostante un genocidio di portata comparabile a quello ebraico possa sembrare irripetibile, possiamo essere certi che la medesima idea non risorga per dare risposta alle odierne emergenze sociali? Chi ci garantisce che i pregiudizi e l'insofferenza che oggi consideriamo innocui, non si trasformino in puro odio razziale domani? Almeno di una cosa si può essere certi, se ognuno interiorizzasse i valori e gli insegnamenti offerti dagli avvenimenti passati, il rischio di una ricaduta diminuirebbe drasticamente.

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  2. Ogni volta che ricordiamo lo sterminio degli ebrei durante la seconda guerra mondiale, ci poniamo sempre la stessa domanda e cioè come una simile tragedia sia potuta accadere nel XX secolo, nel mondo occidentale, famoso per la presenza di illustri filosofi e letterati, per scoperte scientifiche molto importante e per un’industrializzazione ben avviata. In questo contesto, come ha potuto “la ragione umana” concepire e realizzare “l’Olocausto”? Importanti studiosi come Hannah Arendt, TH. Adorno, Max Horkheimer e Zygmunt Bauman hanno analizzato il problema e tenendo conto delle loro considerazioni, io penso che quando l’intelligenza, le conoscenze scientifiche e tecnologiche sono sfruttate e applicate da uomini privi di valori etici e morali, animati solo dalla sete di potere e di ricchezza, che mirano a conservare e mantenere a tutti i costi quello che hanno conquistato, allora possono diffondersi ideologie antisemitiche, possono nascere governi totalitari che realizzano stermini come quello degli ebrei e li presentano alle masse popolari come “necessari” ed “inevitabili”.
    Ricordando ogni anno l’Olocausto, rinnoviamo il nostro impegno affinchè in futuro non si ripetano più eventi così tragici. Secondo me, per realizzare questo proposito, in ogni Stato i cittadini dovrebbero adoperarsi per evitare la diffusione di teorie politiche che tengano in scarsa considerazione le diversità; combattere il livellamento culturale e la riduzione del pluralismo politico ed intellettuale.

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