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giovedì 30 gennaio 2014

Le passioni dell'anima



«Per cominciare, io considero che tutto quel che avviene o capita di nuovo è, in genere, chiamato dai filosofi passione rispetto al soggetto a cui capita, e azione rispetto a quello che lo determina. 

In tal modo, benché agente e paziente siano spesso molto diversi, l’azione e la passione sono sempre una medesima cosa con due nomi, secondo che la si riferisce all’uno o all’altro di quei due soggetti»
Cartesio

Le affezioni, o emozioni, sono causate nell'anima dagli spiriti animali che nel corpo si agitano in modo meccanico. La loro funzione è quella di indirizzare l'anima, attraverso la volontà, alle azioni, al fine di conservare il corpo.

Hanno pertanto una funzione di conservazione dell'essere. 
Ecco perchè si ama ciò che ci fa stare bene e si odia ciò che produce male.







dalle Passioni dell'anima di Cartesio:

tutte le altre sono composte di qualcuna di queste sei, o ne sono delle specie.



Articoli
70-76:
La MERAVIGLIA.
La meraviglia è una sorpresa improvvisa dell’anima, per cui essa si volge a considerare con attenzione gli oggetti che le sembrano rari ed eccezionali.
In questa passione non si verifica nessuna modificazione, né del cuore, né dell’anima in quanto essa non ha per oggetto né il bene né il male.
Il che non toglie che la sua forza sia grande a causa della sorpresa prodotta dalla novità.
Della meraviglia può dirsi in particolare che è utile per farci apprendere e ricordare le cose che prima ignoravamo; infatti ammiriamo solo ciò che ci sembra raro e straordinario.
Benché una certa inclinazione verso questa passione sia un bene, in quanto ci dispone all’acquisto delle scienze, dobbiamo tuttavia, in un secondo momento, cercare di liberarcene il più possibile.
 

Articoli
79-85:
L’AMORE e l’ODIO.
L’amore è un’emozione dell’anima che la incita ad unirsi volontariamente agli oggetti che sembrano convenirle.
L’odio è un’emozione che incita l’anima a desiderare d’esser separata dagli oggetti che si presentano ad essa come nocivi.
Una netta distinzione tra le varie forme d’amore può essere fatta in base alla valutazione che si fa dell’oggetto amato in confronto a se stessi:
quando lo stimiamo meno di noi, abbiamo per esso una semplice AFFEZIONE; quando lo stimiamo uguale a noi, abbiamo dell’AMICIZIA; quando lo stimiamo più di noi, la nostra passione può esser chiamata DEVOZIONE.
La differenza che corre tra queste tre specie di amore si manifesta soprattutto negli effetti.
Nella semplice affezione preferiamo sempre noi stessi all’oggetto amato; mentre al contrario, nella devozione si preferisce talmente la cosa amata a se stessi che non si teme la morte pur di conservarla.
Tanto gli oggetti dell’amore quanto quelli dell’odio possono essere presentati all’anima o dai sensi esterni,oppure dai sensi interni e dalla ragione.
Nascono due specie d’amore:
quello che si prova per le cose buone e quello che si prova per le cose belle.
Dalla medesima distinzione traggono origine due specie d’odio, una riferita alle cose malvagie, l’altra riferita alle cose brutte.
 



Articoli
86-90:
il DESIDERIO.
La passione del desiderio dispone l’anima a volere per l’avvenire le cose che essa si rappresenta come convenienti.
Il desiderio è una passione priva del suo contrario.
Il desiderio che si prova nel tendere a qualche bene è accompagnato da amore, e quindi da speranza e gioia; il medesimo desiderio, invece, quando tendiamo ad allontanarci dal male contrario a quel bene, è accompagnato da odio, paura e tristezza.
 

Articoli
91-94:
La GIOIA e la TRISTEZZA.
La gioia consiste nel godimento da parte dell’anima del bene che le viene rappresentato come proprio.
La tristezza al contrario, consiste nel disagio che l’anima riceve dal male che le viene rappresentato come suo proprio.

La gioia deriva dalle nostre opinioni di possedere un bene; la tristezza dalla nostra opinione di avere un male o un difetto, ma spesso accade anche di sentirsi contenti o tristi senza poter così distintamente rilevare il bene o il male che ne son causa.
Di solito la gioia segue al piacere, il dolore produce la tristezza.




4 commenti:

  1. Le passioni ci conducono a ciò che per natura è utile alla nostra conservazione. Risulta pertanto fondamentale conoscere quali conseguenze suscitino nel nostro essere e da dove provengano. Per Cartesio, la passione è l’effetto di una determinata sensazione, una percezione che si riferisce all’anima ed è causata dal movimento degli spiriti animali. Tutte le passioni presuppongono una mente “passiva”, l’anima ne è schiava. Il filosofo individua sei passioni primitive e originarie da cui derivano le altre: meraviglia, amore, odio, desiderio, gioia, tristezza. La meraviglia è una sorpresa improvvisa dell’anima, una sospensione della realtà, e si rivolge a ciò che appare raro ed eccezionale. È considerata una passione temporanea in quanto lo stupore si presenta in uno specifico momento, causato da qualcosa che attira la nostra attenzione; può dunque condurci ad ammirare oggetti o situazioni che, inizialmente, sembrano trascurabili. L’ammirazione potrebbe tuttavia possedere un aspetto negativo, poiché potremmo essere attratti da un fatto spiacevole ma sorprendente che suscita in noi una meraviglia velatamente infelice. La seconda delle passioni, l’amore, è in perfetta correlazione antitetica con l’odio.. L’amore è, infatti, un’emozione che porta a unirti a ciò che ritieni utile. È una ricerca della parte mancante (come sosteneva Platone nel mito dell’androgino) e del bene altrui come del proprio. L’odio è, invece, quella sensazione che ti induce ad allontanarti da ciò che appare nocivo e avversato. A differenza della meraviglia, che è legata al cervello, queste due passioni dipendono direttamente dal corpo. Avendo citato gli aspetti contrastanti tra le due passioni, è possibile riconoscerne anche un’analogia dettata dall’impeto e dall’intensità con cui queste emozioni vengono provate. Il desiderio è l’aspirazione e l’impulso a soddisfare un bisogno o un piacere. Quotidianamente desideriamo qualcosa che comporti in noi una condizione di miglioramento e che, dunque, ci appaghi moralmente. Allo stesso modo, abbiamo anche il desiderio di allontanare tutto ciò che è nocivo alla nostra sopravvivenza. È pertanto una passione che opera su entrambi gli aspetti, ed è rivolta al futuro, a circostanze che si prospettano piacevoli. La gioia è una gradevole emozione dell’anima. È una passione legata al piacere, che ti dona un senso di contentezza, di sollievo e di tranquillità interiore. Può dunque essere considerata un parametro che permette di verificare quanto realmente stiamo bene. Al contrario, l’ultima delle passioni presentate da Cartesio, la tristezza, presenta un languore sgradevole, un disagio dell’anima. Probabilmente, è la passione più difficile da accettare poiché comporta una spiacevole sensazione all’interno di noi. Cause della tristezza potrebbero essere la malinconia o la solitudine, stati d’animo che sicuramente provocano un forte senso di disperazione e malumore non facilmente rimovibile. Secondo me, è essenziale far chiarezza su queste emozioni che giornalmente proviamo su noi stessi, poiché così potremo meglio riconoscerle e capire i nostri stati d'animo, e in qualche modo tentare di controllarle o di alimentarle.

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  2. A mio parere le passioni che predominano principalmente, soprattutto la mia età, sono la gioia e la tristezza. Proviamo gioia grazie ad un abbraccio,ad un sorriso inaspettato, ad un sms improvviso o ad un buon voto,per esempio! Sarebbero moltissime le cause delle nostre gioie da elencare... Spesso i momenti di gioia si alternano con momenti di tristezza. Esaminando meglio, la tristezza non è altro che essere privi di gioia. Siamo tristi a causa di un'assenza di una persona nella nostra vita, di un litigio con un nostro amico o di un sogno infranto. Qualunque siano le cause delle nostre gioie e tristezze, dovremmo renderci conto che ogni nostro giorno è riempito da gioie e tristezze che, più volte, non percepiamo. Quando un momento di tristezza ci assale dovremmo inoltre pensare che, da un momento all'altro, una piccola gioia (anche insignificante per noi) verrà a farci visita.

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  3. Tra le passioni primitive nominate da Cartesio, sicuramente la gioia è una gradevole
    emozione che permette di godere del bene.
    Eppure è fugace, può arrivare all'improvviso così come scomparire.
    Essa è comunque uno stato in cui l'anima sta in pace con se stessa, senza preoccupazioni e turbamenti,
    anche se spesso può essere un piacere momentaneo,
    che permette di vedere con ottimismo e solarità ciò che ci circonda.

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  4. "Tristezza: emozione contraria alla gioia ed alla felicità."

    Solitamente la tristezza viene considerata come quanto appena scritto, ma analizzando attentamente tale, forte, stato del nostro essere possiamo giungere ad una descrizione se non più dettagliata sicuramente più "vicina".
    Partiamo, inizialmente, da ciò che è la tristezza per Cartesio:"languore gradevole che consiste nel disagio dell'anima nei confronti del male." Per comprendere al meglio l'analisi posta è opportuno prendere in considerazione ogni elemento; l'anima principio metafisico risiedente nel nostro corpo, e ben distinto da quest'ultimo, avverte disagio verso ciò che vuole allontanare, verso ciò che porta sofferenza, e quindi il male.
    Cartesio al meglio descrive tale passione riuscendo a trasmettere usando l'importante mezzo delle parole ciò che ogni uomo avverte ma che la maggior parte dell volte non è capace di esprimere. In effetti fermandomi a pensare a cosa sia per me la sofferenza deduco che non riesco a dare istantaneamente una definizione chiara e concisa ma una piuttosto incompleta.
    Tuttavia dopo quanto precedentemente affermato si evince che la descrizione cartesiana sia esauribile ma per la "parte irrazionale" che risiede nell'uomo, mentre per la "parte razionale" questa passione,a mio vedere, può essere definita come "una forte, aspra, dura e sofferente passione causa di imprevedibili sbalzi d'umore e capace di segnare e quindi cambiare la visione della vita e del mondo di un essere umano."

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