logo

logo

mercoledì 13 novembre 2013

INFINITA’ DEI MONDI



post di Simona Grasso
classe 4 B


Se la Terra è un pianeta che gira attorno al Sole, le stelle che si vedono nelle notti serene e che gli antichi immaginarono attaccate all’ultima parete del mondo, non potrebbero essere immobili Soli circondati dai rispettivi pianeti? Per cui l’Universo, anziché essere composto da un sistema unico, il nostro, non potrebbe ospitare in sé un numero illimitato di stelle-Soli?





Di fronte a questi interrogativi, Giordano Bruno, concepisce un universo privo di distinzioni gerarchiche , composto da infiniti mondi, infinito in estensioni e, in quanto infinito, senza  centro. Secondo Bruno, poiché il mondo è un effetto della potenza di Dio, negare l’infinità dell’universo significherebbe ammettere che la potenza divina è limitata e ciò è secondo lui inaccettabile.
L’universo di Giordano Bruno, per quanto infinito e nuovo, ancora non era l’universo meccanico della scienza e della filosofia moderna, poiché il filosofo era legato alla visione organicistica, finalistica ed animistica di matrice neoplatonica (universo ordinato in cui c’è armonia). 

La natura per lui non era semplicemente una realtà estesa nello spazio e composta da parti in movimento che si aggregavano e urtavano, ma era un infinito organismo animato e vivente, in cui operavano ancora le forme, i principi, le forze e le assenze “qualitative” della tradizione. Quindi la prospettiva attraverso cui il filosofo guardò la realtà naturale fu ancora di tipo qualitativo (le cose considerate dal punto di vista della loro essenza), mentre quelle della scienza moderna sarà una prospettiva esclusivamente quantitativa (le cose considerate solo dal punto di vista dell’estensione e del movimento).


Possiamo trovare delle analogie con il filosofo Democrito, il quale credeva che gli atomi fossero in una perenne caduta libera secondo movimento uniforme. Quindi gli atomi più pesanti avevano una velocità maggiore rispetto a quella degli atomi più leggeri , gli atomi più grandi si urtavano con quelli più piccoli causando degli spostamenti “interatomici”.

 Il moto degli atomi è un volteggio caotico, dove gli atomi più grandi sono al centro e immobili, mentre quelli più piccoli girano intorno a quelli più grandi, sono su delle fasce esterne. 

Inoltre egli credeva che nascano e muoiano infiniti mondi. 
Idea questa, dunque, destinata a ripresentarsi nel tempo nella mente dell'uomo.

Nessun commento:

Posta un commento

scrivi qui il tuo commento, sarà visibile dopo l'approvazione