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giovedì 24 ottobre 2013

l'Europa si ricordi dei migranti



 A tre settimane esatte dalla tragedia del 3 ottobre - 366 le vittime del naufragio - la questione migranti arriva al Consiglio europeo. In 21 giorni, riempiti da propositi e promesse, sono mancati i funerali di Stato. 
Mentre si è assistito a sepolture senza parenti e ad una commemorazione senza bare, ad Agrigento. Oggi il sindaco Giusy Nicolini a Bruxelles chiede fatti



  Giusi Nicolini ha incontrato il Presidente del Parlamento Europeo Martin Shultz chiedendo che venga cambiata la legge dell’asilo. Non è possibile che arrivino a nuoto, c’è bisogno di una politica precisa per gli immigrati che esuli dalle intemperie alle quali sono costrette le persone che vogliono lasciare la propria nazione. Se poi dovessimo entrare nei particolari, sarebbe una presa di coscienza di tutto il nostro continente verso un altro, quello africano, dove pesano insieme alle rivolte e ai soprusi, anche le decisioni strategiche occidentali. Per la Nicolini anche la Bossi-Fini ha fatto il suo tempo. E’ il momento di arrivare alla radice del problema e non cercare un tempone come il Mare Nostrum che all’insegna della vedetta costiera limita i naufragi, ma non cessano di certo.

Bisognerebbe ragionare sull’asilo politico prima che i migranti salgano sui barconi della morte:
“dare a queste persone la possibilità di non morire, altrimenti naufraga anche l’idea dell’Europa”
”Se Lampedusa può contribuire a questo, io ne sono fiera, ora che tutti avete visto quelle bare, spero che qualcosa cambi, non deludeteci”.

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