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mercoledì 17 aprile 2013

Amnesty International



post di Luisa Vecchio
classe 3 B


Le schegge di vetro, le più piccole con la forza tagliente e luccicante di difendersi contro le mani che cercano di frantumarle, possono essere indispensabili per chi vuole liberarsi dalla morsa dell'oppressione”.

Aung San Suu Kyi


Lo scorso sabato 23 Marzo si è tenuto al liceo Leonardo un incontro tra alcune classi e   Anna Maria Belfiore  ed Elisa Mastrosimone, attiviste di Amnesty International, organizzazione non governativa internazionale  impegnata da anni nella difesa dei diritti umani, premo Nobel per la Pace nel 1977.




L’associazione è stata fondata nel 1961 dall’avvocato inglese Peter Benenson, autore del primo appello nella storia di Amnesty International per chiedere  l’amnistia di alcuni studenti portoghesi arrestati per aver brindato alla libertà durante la dittatura di Salazar.

Da quel primo appello  i volontari dell’organizzazione combattono quotidianamente per
‘’prevenire e porre fine a gravi abusi dei diritti all'integrità fisica e mentale, alla libertà di coscienza e di espressione e alla libertà dalla discriminazione". Oggi l’organizzazione conta oltre due milioni di sostenitori, provenienti da più di 150 nazioni.
Il lavoro di Amnesty per i singoli casi (si preferisce seguire casi poco noti)  di vittime di violazioni dei diritti umani consiste nell’inviare appelli alle alte cariche istituzionali ed organizzare eventi pubblici, in modo tale da sensibilizzare l’opinione pubblica sul caso in questione ed esercitare una pressione costante sui governi responsabili. Con queste delicate operazioni mediatiche, Amnesty riesce  ad ottenere  liberazioni di prigionieri politici, commutazioni di condanne a morte, cancellazioni di leggi liberticide.  Tra gli ultimi casi quello  di Amina, una donna nigeriana accusata di adulterio e salvata in extremis, grazie ad Amnesty, dall’orribile morte per lapidazione.

L’incontro a cui abbiamo partecipato ha sicuramente dato a tutti noi molti spunti su cui riflettere.  Ogni giorno arrivano da tutto il mondo orribili notizie: soprusi, violenze, offese ai danni di uomini e donne  cui è stata negata la libertà; uomini e donne la cui realtà sembra lontana geograficamente o culturalmente e che invece ci è più vicina di quanto immaginiamo perchè la violazione dei diritti è sempre una minaccia incombente e sottovalutata.
Nel corso dell'incontro alcuni studenti di 4 G, guidati dalla prof.ssa Vacante,
hanno messo a fuoco le figure e le biografie di Gandhi e di Aung San Suu kyu, grandi e luminosi esempi di lotta per la libertà, la giustizia e l'uguaglianza tra gli uomini.  Sono rimasta molto colpita da tutti gli interventi: penso che i volontari impegnati nel mondo nelle campagne di Amnesty siano esempi di come un singolo individuo, partendo dalla propria semplice vita, possa riuscire a fare grandi cose per l'umanità. Tutti esempi da seguire, ricchi di valori e di progettualità umana per un mondo migliore. Grazie Amnesty!


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