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giovedì 7 febbraio 2013

I limiti della ragione




L’ultimo progresso della ragione è di riconoscere che c’è una infinità di cose che la sorpassano; essa non è che debole cosa, se non giunge fino a conoscere questo. Ma, se le cose naturali la sorpassano, che dire di quelle soprannaturali?”

Blaise Pascal



TRA FEDE E RAGIONE


"L'uomo contempli dunque tutta la natura nella sua sublime e piena maestà (...). Tornato alla considerazione di sé, l'uomo esamini ciò che egli è rispetto a ciò che esiste; si consideri come sperduto in questo remoto angolo della natura, e da queste piccole celle dove si trova rinchiuso, voglio dire l'universo, impari a stimare la terra, i regni, le città e se stesso nel loro giusto valore. Che cos'è un uomo nell'infinito?
Che cos’è l’uomo nella natura? Un nulla rispetto all’infinito, un tutto rispetto al nulla, un punto nel mezzo fra il niente e il tutto".
Pensiero 72



"L'uomo non è che un giunco, il più debole della natura; ma è un giunco  pensante. Non c'è bisogno che tutto l'universo s'armi per schiacciarlo: un vapore, una goccia d'acqua basta a ucciderlo. Ma, anche se l'universo lo schiacciasse, l'uomo sarebbe ancor più nobile di chi lo uccide, perché sa di morire e conosce la superiorità dell'universo su di lui; l'universo invece non ne sa niente. Tutta la nostra dignità consiste dunque nel pensiero. E' con questo che dobbiamo nobilitarci e non già con lo spazio e il tempo che potremmo riempire. Studiamoci dunque di pensare bene: questo è il principio della morale".                                  Pensiero 347




3 commenti:

  1. Pensiero 278:
    Ho scelto questo pensiero perché io credo in Dio e ciò che afferma Pascal in merito a ciò, ovvero che Dio è solo sensibile al cuore e non alla ragione, io la condivido. Non può essere spiegata l'esistenza di Dio, questo Grande Amico che aiuta e consola l'uomo dalla sua miseria e dalle difficoltà che l'esterno gli provoca. Grazie alla fede in Lui io so che esiste, anche se non posso spiegare la sua esistenza con prove tangibili, ovvero con la ragione, ma so solo che esiste perché è nel mio cuore.

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  2. Il divertissement e la distrazione.Commento al pensiero 168.

    L'uomo è consapevole della propria condizione di noia ed inquietudine, tuttavia è anche consapevole del fatto che ciò non sia qualcosa di risolvibile. Pensare nobilita, ma nel contempo rende consapevoli. L'uomo allora decide di non pensare e di ricercare la felicità nel divertimento, distraendosi dalla misera realtà alla quale è destinato. Ma si può davvero raggiungere la felicità in questo modo? Non pensare vuol dire non andare in cerca di una soluzione, rimanere nella staticità senza progredire: il divertimento si configura come un "atto di poco coraggio" di chi ha paura di affrontare la vita.

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    Risposte
    1. La scommessa su Dio.
      Commento al pensiero 397
      Questo pensiero ci comunica che é meglio non rischiare a scommettere la non esistenza di Dio. In fondo non costa nulla credere in Dio anche perchè scommettere nella sua esistenza da' risultati migliori, come la vita eterna. Scommettere che Dio non esiste e rischiare qualora esistesse, può portare alla perdita della vita eterna. Ho scelto questo pensiero perchè è molto attuale in quanto tratta il tema della scommessa e perchè è in contrasto con Cartesio.

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