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martedì 8 gennaio 2013

Il metodo socratico





Aristotele ha attribuito a Socrate la scoperta del concetto e del metodo induttivo, visti come l’essenza del metodo scientifico, sostenendo però al contempo la loro inadeguatezza al trattamento dei problemi dell’etica. In realtà il dialogo socratico ha un profondo valore morale basato sul rispetto dell'interlocutore.


Che cos'è il coraggio?
Scheda con esercizio sulle fasi e l'applicazione del metodo socratico



3 commenti:

  1. "Ma provati a rispondere alla mia domanda, cos'è il coraggio" [Domanda].
    "Non è difficile dirlo. Quando un soldato resta al suo posto, combatte contro i nemici e non fugge, ecco, questo è coraggio [Risposta].
    Qui l'interlocutore si crede sapiente, ma a poco a poco Socrate smonterà le sue idee, anche se inizialmente inizierà a gratificarlo per così poter continuare la conversazione.
    "Hai ragione, Lachete, ma forse la colpa è mia se, per non essermi spiegato chiaramente, hai risposto non a ciò che pensavo ma ad altro [Ironia].
    "Che vuoi dire, o Socrate?" [Dubbio sulla domanda]
    "Cercherò di spiegartelo, se ne sono capace. Senz'altro è coraggioso il soldato che descrivi, che resta al suo posto e combatte contro i nemici.
    "Io almeno lo credo"
    "Anche io lo credo, ma che dire di quell'altro che abbandona il posto ma combatte contro i nemici mentre fugge?" "Mentre fugge?" [Continua il dubbio dell'interlocutore]
    "Si, come gli Sciiti, per esempio, di cui si dice che combattano fuggendo non meno bene che mentre avanzano.."
    "Tu ti riferisci agli Sciiti che sono cavalieri; la cavalleria è proprio così che combatte, ma la fanteria greca combatte proprio come dico io" [L'interlocutore crede ancora di avere ragione]
    "Dunque ti dicevo poco fa che la colpa è mia se non hai risposto bene perché non ti ho posto bene la domanda. [Confutazione]
    Vedi, io volevo interrogarti non solo sul coraggio dei fanti..etc..
    "E come, o Socrate" [Maieutica]
    Qui l'interlocutore accetta di non sapere e dà ragione a Socrate, il quale, insieme a lui, inizierà una ricerca comune della parola "coraggio".

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  2. In questo testo, riusciamo bene a distinguere le 3 parti del dialogo Socratico, base fondante della Filosofia innovativa e coinvolgente di Socrate.

    Nella prima parte, detta dell’ “ironia”, Socrate pone la domanda “che cos’è il coraggio” a Lachete. Quest’ultimo risponde in modo sommario, affermando che è coraggioso colui che combatte contro i propri nemici e non fugge.

    Nella seconda parte, detta della “confutazione”, Socrate rimette in discussione l’affermazione di Lachete spostandola ad un discorso più ampio, esplicitando il fatto che la risposta di Lachete non è stata sufficientemente completa. Lachete in un certo senso riconosce di non sapere affatto sull’argomento e si affida a Socrate . Quest’ultimo si rende disponibile a fornire una risposta migliore riuscendo ad arrivare al suo scopo: far capire agli altri che solo “chi sa di non sapere, può imparare”

    Nella terza parte, detta della “maieutica”, Socrate conduce Lachete a partorire un’idea che possa rappresentare il concetto universale di “coraggio”: Socrate non voleva interrogarlo solo sul coraggio dei fanti, ma anche su quello dei cavalieri e dei combattenti; voleva interrogarlo non solo sul coraggio espresso in guerra ma anche su quello che si mette in atto di fronte a situazioni politiche problematiche, a pericoli della natura e di fronte alle malattie. La risposta di Lachete poteva essere interpretata male, tanto da portare a riflessioni sbagliate, che si allonavano dal pensiero centrale. Con questo dialogo realizzato in chiave interrogativa, invece, Socrate riesce ad esporre in modo ottimale quello che lui intendeva stabilire, un concetto base generale, uguale per tutti, quello del”coraggio”.
    A mio avviso l’unica cosa che Socrate ci vuole veramente far capire è che non dobbiamo mai essere superficiali e fermarci all’apparenza, ma entrare nel mondo proprio delle cose, riflettendoci su e facendoci un’idea propria.
    Davide Leonardi

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  3. Ironia: nella prima parte Socrate domanda a Lachete "che cosa è il coraggio". Il Lachete risponde che coraggioso è colui che combatte e non fugge davanti all'avversario.
    Confutazione: nella seconda parte Socrate fa capire a Lachete che la risposta non è stata sufficiente. Cosi il Lachete riconosce di non sapere bene cosa è il coraggio e quindi chiede aiuto a Socrate, il quale con una risposta migliore arriverà al suo fine, cioè farà capire chi non sa che potrà imparare.
    Maieutica: nella terza ed ultima parte, Socrate spinge Lachete a "partorire" un'idea che rappresenti il concetto di coraggio. Il coraggio infatti non è solo quello dei combattenti, ma si può trovare anche in altre diverse situazioni. Quindi la risposta del Lachete può portare a spiegazioni diverse che magari si allontanano dal pensiero principale. Grazie a questo dialogo, Socrate fa in modo di stabilire un concetto definitivo di coraggio.

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