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mercoledì 5 dicembre 2012

per non arrendersi


Cadere per poi rialzarsi. Cosa c'è di più faticoso che trovare la forza di tornare in piedi se questa forza, solo per nostra convinzione, non c'è? È molto più semplice restare seduti, guardare il mondo dal basso e farsi guidare da chi è in piedi e guarda un po' più lontano. Cosa guarda però? Ce lo siamo mai chiesti? Tutto ciò che è è diverso per ognuno di noi che assume una visione della realtà abnorme e offuscata da pensieri propri, dal suo stesso modo di essere e di esistere. Perché allora non trovare la forza in sé, una forza non fisica ma psicologica, morale, la forza di imporsi e di esprimere la propria opinione  senza aspettare il consenso di nessuno! E... Se sbagliata?
Pazienza tutti sbagliano e se gli errori sono questi, ben vengano!
Un semplice errore di stima ha il suo costo e non è neanche sicuro che lo stesso errore non sarà più fatto una seconda volta.. Per questo bisogna ammettere che gli asinelli sono meglio di noi.. Ma non in termini di intelligenza e razionalità, cosa che da sempre, si dice, abbia reso l'uomo tale! Ma l'uomo pensa,  ragiona, scrive, conosce ed è curioso del mondo e di sè... Ma perché? Perché sforzarsi per capire cose che non capirà mai? È così, fa parte di lui.
Probabilmente vorremmo  risparmiare ai posteri la fatica, ma non sarà mai così se i posteri si arrendessero a una conoscenza dogmatica verrebbe meno la stessa conoscenza, la stessa curiosità che è una caratteristica saliente dell'uomo!
È affascinante vedere e osservare come si dà da fare, a volte inutilmente è vero, ma ci prova! E chi più chi meno, difficilmente si arrende!
Il punto è credere in ciò che si fa, avere un obiettivo, un fine, qualcosa da dimostrare che deve essere costantemente smentito e che altrimenti perderebbe tutto il suo fascino.
Fin quando ci sarà qualcuno pronto a fornire alternative valide allora sì che si potrà fare un confronto e si potrà essere liberi di scegliere!
Scegliere ciò che si vede o si immagina dal punto dal quale stiamo osservando, più o meno con lungimiranza, domandandosi sempre se ciò che vediamo è abbastanza o se esiste ancora qualcosa che vada oltre, oltre a vista... Oltre le percezioni.

Martina



2 commenti:

  1. Cara Martina,
    ho letto con piacere la tua riflessione che condivido in pieno.
    Un antico proverbio orientale dice: CADERE SETTE VOLTE, ALZARSI OTTO VOLTE!.
    Ma non solo l'antica saggezza orientale invita a non perdersi mai d'animo e a non rassegnarsi. Non ricordo più il nome del rivoluzionario del nostro Ottocento che affermava: " E' NELLA RICERCA DELL'IMPOSSIBILE CHE GLI UOMINI HANNO REALIZZATO IL POSSIBILE. E COLORO CHE SI SONO FERMATI A CIO' CHE PAREVA LORO POSSIBILE NON HANNO MAI FATTO UN PASSO AVANTI.
    Un caro saluto.

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  2. Risponde Martina:

    Non sono riuscita ad inserire il commento dal cell quindi lo mando a lei
    "Io credo che la risposta alle molteplici domande che affollano la mente dei più riflessivi (in modo più o meno intimo) sia da ricercare in sé stessi.
    L'ambizione è il motore primario, ciò che spinge a sfide sempre nuove e a non arrendersi di fronte alla risoluzione di un problema ma, al contrario, a far sì che tutto ciò che sembra impossibile e insuperabile per le difficoltà che oppone sia invece osservato da un'altra prospettiva cosicché l'impossibile diventa possibile e la soddisfazione della risposta (frutto di una sfida con noi stessi) diventa come una droga, una droga che ha solo effetti positivi...
    Ambizione e conoscenza si autoalimentano come in un feedback positivo, ignoranza e pigrizia intellettuale, nonché nozionismo e dogmatismo, sono come un sacco a fondo cieco contenente un numero molto limitato di nozioni destinate ad un futuro sterile che non genereranno mai nulla di concreto. "

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