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sabato 17 novembre 2012

la libertà positiva dello stato hegeliano




"Nello stato la libertà diventa a sè oggetto esterno, la libertà è realizzata positivamente-in contrapposizione all'idea per cui lo stato sarebbe una convivenza tra gli uomini in cui la libertà di tutti è limitata, secondo cui quindi esso sarebbe la negazione della libertà, così che per ciascuno rimarrebbe libero solamente un piccolo angolo in cui potere esternare la sua libertà"


G.F. Hegel, Filosofia della storia universale



che forma di libertà si chiede allo stato?

gli studenti della classe 5 B rispondono presentando


post di Ylenia Scarpignato

La posizione filosofica di Hegel in merito ai rapporti sociali economici istituzionali (eticità) è stata oggetto della critica di molti intellettuali. Hegel innanzitutto si preoccupa di definire lo Stato , in modo da consegnarne un’idea chiara e unitaria. Esso è incarnazione della libertà sulla quale si fonda la convivenza fra gli uomini......

post di Cristina Di Prima

Lo stato è per Hegel fondamento e fine della convivenza fra gli uomini, luogo in cui si attua effettivamente la loro libertà. A questa posizione si contrappongono altre concezioni filosofiche. Per esempio i liberali contestano a Hegel di aver subordinato l’individuo allo stato, ponendo le basi teoriche dei regimi totalitari del Novecento. Lo stato hegeliano è, in effetti, una rappresentazione dell’organicismo politico, contrapposto all’individualismo....


post di Marco Raciti


Scriveva così Hegel nelle Lezioni di filosofia della storia: <<Nello stato la libertà diventa a sé oggetto esterno,la libertà è realizzata positivamente>>. E’ vero che la libertà si è realizzata nelle leggi e nelle istituzioni, ma notiamo bene che, nella situazione in cui stiamo vivendo, tali libertà vengono messe da parte poiché lo Stato “sta tentando” di risollevarci da un periodo oscuro ma, secondo la maggior parte, lo sta facendo in modo errato, attuando per esempio tagli e riforme assurde nel campo della pubblica istruzione. Hegel parlava nella sintesi dell’eticità (lo stato) che bisogna raggiungere il “bene universale”, ma mi sa tanto che questo scopo che tutti gli stati moderni si propongono di raggiungere venga dimenticato e si agisca solamente a favore dei “più forti”, che nel nostro caso rappresentano coloro che ci governano, i quali attuano riforme che vanno solo a discapito dei “più deboli”, rappresentati invece da noi cittadini. Cosa possiamo fare per affrontare tutto questo? Ci sarà un nuovo “Hegel” che troverà delle vie di scampo?




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