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venerdì 11 gennaio 2013

Il rispetto della legge


La democrazia si fonda sullo stato di diritto, cioè sullo stato che respinge il potere arbitrario di uno o di pochi e riconosce solo  una costituzione di leggi.

Non può dunque esistere democrazia senza rispetto della legge.



Così le LEGGI si rivolgevano a Socrate, invitato dai compagni alla fuga dopo la condanna,  nel Critone di Platone

LEGGI: Socrate, guarda ora se diciamo vero, che tu ci fai oltraggio facendo quello che ti disponi a fare. Perché noi che ti abbiamo generato, nutrito ed educato, e abbiamo fatto partecipe te e tutti i cittadini di quei beni che potevamo procurarvi, noi dichiariamo che  chiunque fra gli Ateniesi lo desideri può trasferirsi dove vuole con tutti i suoi beni se, ottenuti tutti i diritti civili e conosciuti gli ordinamenti dello Stato e noi stesse, le LEGGI, non ci trovi di suo gradimento.
Nessuna di noi vieta e impedisce ad alcun di voi Ateniesi di trasferirsi in una colonia, se è scontento di noi e della città, portando con sé le proprie ricchezze.

MA, chi di voi rimane in Atene, accettando il nostro sistema di amministrare la giustizia, egli, diciamo, coi fatti si impegna all’obbedienza di quel che noi  comandiamo; e, non obbedendo, diciamo che egli ci fa TORTO in tre maniere:

la prima, che non ubbidisce a noi che gli abbiamo dato la vita
la seconda, che non ubbidisce a noi che lo abbiamo allevato
la terza, che non ubbidisce dopo che promesso avea di ubbidire, e  non ci persuade dei nostri eventuali errori;  e avendogli proposto benignamente, non già comandato con asprezza, d'osservare tutto ciò che noi ingiungiamo, e lasciato in suo potere o di aprirci gli occhi sui nostri errori o di ubbidire, egli né fa una cosa né l'altra.

SOCRATE: (…) Tutte queste parole, credimi, mi sembra di udire, mio caro Critone, come i Coribanti che dicono di sentire il suono del flauto, ed esse rimangono dentro di me e fanno in modo che io non possa ascoltarne altre. Quindi questo è ciò che ora a me sembra, e se credi di potermi arrecare qualche giovamento convincendomi del contrario, la tua vita sarà sprecata. Tuttavia, parla pure se credi di poter riuscire a qualcosa.

CRITONE: Socrate, io non so proprio cosa dire

SOCRATE: E allora lascia andare, Critone, seguiamo questa via, sulla quale dio ci ha messi


 


BENIGNI PRESENTA SOCRATE

2 commenti:

  1. La vicenda della condanna di Socrate è assai singolare e interessante. Il filosofo, infatti, fu accusato e condannato per empietà, ovvero per avere dichiarato di non riconoscere gli dei della patria con lo scopo di introdurre nuove divinità, e per avere distolto i giovani dal senso della tradizione. A parer mio queste accuse erano solo una "copertura" alla crisi che colpiva Atene dopo la sconfitta subita nella guerra del Peloponneso contro Sparta e il governo dei Trenta tiranni. Infatti, secondo me, si cercava qualcosa o qualcuno su cui concentrare l'attenzione e questo "scandalo" poteva riuscire a distogliere i cittadini dagli eventi accaduti.
    Comunque il fatto che più mi ha colpito di Socrate è questo rispetto verso le leggi. È ammirevole il senso della giustizia che egli possiede. Socrate infatti è stato più volte invitato dagli amici e dai suoi discepoli a fuggire, però non riusciva mai a portare a termine la fuga perché il buon senso vinceva sempre su di lui. Egli pensava che anche se le leggi stesse lo avevano condannato, pur ingiustamente, dovevano essere fino alla fine osservate e seguite, poiché con queste lui era nato, con queste era stato allevato e con queste doveva morire.
    Tuttavia oggi non esiste quasi più questo forte senso di rispetto verso le leggi e la costituzione, perché molti fanno come meglio credono e quindi distruggono l'idea di democrazia, scambiandola con l'anarchia. Non può infatti esistere democrazia senza rispetto della legge. Ad ogni modo, se fossero tutti più disciplinati e dotati del buon senso e della considerazione e attenzione verso la costituzione e quindi verso la patria, come Socrate, probabilmente vivremmo in modo migliore, con meno caos, più pace, equilibrio, tranquillità e maggiore dialogo.

    Lazzaro Fabio 3L

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  2. Il nostro errore è quello di non conoscere le nostre leggi e tutto ciò che riguarda sia la storia che la nostra costituzione in generale. Socrate era un uomo colto,considerato il più sapiente e credeva profondamente nei suoi ideali. Credo che però avrebbe dovuto mettere da parte il principio per arrivare all'obbiettivo.

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